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Francesco
Del Prete

Inizia il suo percorso violinistico con gli studi classici per poi appassionarsi al mondo della musica etnica in generale e jazz in particolare, passioni che lo portano a ricercare sonorità inedite e modi alternativi di utilizzare lo strumento e di svelarne i lati nascosti anche attraverso l'utilizzo dell'elettronica.
Da questa ricerca hanno preso vita i suoi tre principali progetti:
  • Respiro, originale duo elettro-pop violino e voce (“A forma di ali” del 2015, “UnPoPositivo” del 2019 e “Jungle Gum” del 2021);
  • Francesco Del Prete Jazz Ensemble (“Colibrì” del 2018);
  • ma soprattutto Violinorchestra ("Corpi d'Arco" del 2009, “Cor Cordis” del 2021 e “Rohesia Violinorchestra” del 2022 e "Divertissement" appena pubblicato), un percorso del tutto personale che tende a valorizzare le caratteristiche strutturali peculiari dello strumento (corde, archetto, cassa armonica,…) attraverso impieghi più disparati tra il melodico, l’armonico ed il ritmico per dire qualcosa di nuovo, inedito e straordinario: il violino quindi come strumento vivo e modernissimo capace di farsi prisma, lente speciale attraverso cui leggere ed interpretare i tempi in cui viviamo.

Il suo percorso musicale rievoca i nostalgici echi di un interminabile viaggio nella musica attraverso l’Italia, il Giappone, la Francia, la Grecia, la Germania, la Svizzera, la Slovenia grazie alla sua più che variegata collaborazione con: l’ensemble de La Notte Della Taranta (al fianco di artisti del calibro di Stewart Copeland, batterista dei Police, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Piero Pelù, Teresa De Sio, Gianna Nannini, Ares Tavolazzi, Mauro Pagani, Vittorio Cosma, Franco Battiato, Ambrogio Sparagna, Giovanni Lindo Ferretti,…), Arakne Mediterranea, Nidi D’arac, Manigold, Demotika Orkestar, La Municipal,…

PH: Silvio Bursomanno

Cinque vini, cinque tagli di luce e la convinzione che le storie costruite in suoni ed immagini dal violinista e compositore Francesco Del Prete debbano essere rispettate, levigate da linee di melos che si oppongono al conformismo. In Rohesia Pas Dosé, Teresa Manara, Rohesia Rosso, Rohesia Rosè ed Amativo ecco una diversità resistente che si riappropria, attraverso l'arte poetica della melodia, del qui ed ora. Ecco uno spazio di libertà e di espressione autonomo e di immagini nella loro tagliente limpidezza. Coraggio ed innovazione senza mai pervenire all'imitazione.

Maria Giovanna Barletta
musicologa

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2018 © Francesco Del Prete

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